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For...MARE

26/12/2020 09:44

Andrea

DIDATTICO, SCUBA DIVING, Teach, Instructor,

For...MARE

Chi di noi da piccolo non ha immaginato se stesso nei panni dell'insegnante? Tralasciando la visione positivamente distorta che ogni bimbo ha,prima di

Chi di noi da piccolo non ha immaginato se stesso nei panni dell'insegnante?

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Tralasciando la visione positivamente distorta che ogni bimbo ha, prima di rendersi conto che non sono tutte rose e fiori nella vita, tutti noi abbiamo fantasticato almeno una volta sulla possibilità di sederci ad una cattedra, qualsiasi essa sia e di qualsiasi ambito si parli.

 

Beh... non tutti immaginano cosa ci stia dietro, io stesso inizialmente avevo preso alla leggera la corposissima parte del mio lavoro che è l'insegnamento.

 

Durante il corso per diventare istruttori si impara a costruire una lezione di teoria, cosa evidenziare cosa dire e come dirlo così che resti impresso al candidato (futuro istruttore) e soprattutto come fare per essere certi che il candidato lo spieghi in modo corretto quel concetto, visto che, a cascata un' inesattezza detta da me (o dal formatore di turno) in quest' ambito finirebbe inevitabilmente a valle e provocherebbe danni piu' o meno gravi a seconda dell' argomento.

 

A dir la verità la vedevo una cosa noiosa... immaginavo anche la noia nei miei allievi sentendo una lezione sulle Atmosfere di pressione a 10 / 20 o 30 metri di profondità.

Dopo aver rotto il ghiaccio iniziai ad appassionarmi ed ecco che su di me come in tanti altri è uscita " l'anima " del formatore.

 

Confrontandomi con un sacco di amici che fanno i formatori abbiamo riscontrato le stesse sensazioni ovvero... si inizia con un pò di noia e svogliatezza ma poi diventa molto piacevole spiegare un concetto a qualcuno (seguendo il modo corretto, in questo, sarò di parte ma I.S.D.A. la mia didattica È STUPENDA ) e paradossalmente, più l'allievo è cocciuto nel non voler capire piu' diventa grande la soddisfazione nell'averglielo fatto comprendere (faticando).

 

Non tutti sono tagliati per fare l'educatore o formatore, solo di recente ho compreso quanto questa figura sia di responsabilità e quanto sia importante la fermezza ed il carattere di chi insegna qualcosa a qualcuno, a maggior ragione se estendiamo questo concetto alla scuola, momento di infinita e continua formazione e crescita per i futuri Adulti.

 

Nel mio piccolo, ritengo che il formatore subacqueo debba avere necessariamente una preparazione superlativa dal punto di vista della conoscenza teorica della materia, essendo una disciplina, la nostra, molto tecnica e fuori dal campo delle nozioni comuni affrontate durante la carriera scolastica.

Si affrontano e approfondiscono temi tecnici, regole, fisica, chimica, etica ed infine si concentra tutto insieme per poter spiegare le tecniche di insegnamento ad un futuro istruttore...NON È FACILE!


Si deve rimanere sempre sul pezzo, documentarsi e migliorarsi continuamente e soprattutto, mai affrontare una sessione di insegnamento "impreparati" anche se siamo certi di quel che diremo, non bisogna mai smettere di verificare che effettivamente quei concetti siano ancora validi e vivi nella nostra testa, senza cadere nella svogliatezza dell' abitudine, solo così saremo certi di applicare il metodo corretto e consegnare i concetti "GIUSTI" all'allievo.

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Bisogna anche capire la mutazione che avverrà... da quel giorno in cui Io o chi per me ti insegnera' ad insegnare, sarai tu ad avere la responsabilità di cosa insegni e di come lo insegni.

 

Un'aspetto spesso sottovalutato è il "predica bene e razzola male", altra faccia della medaglia molto diffusa nel mio ambito.

 

Purtroppo, fra i pochissimi aspetti negativi di diventare un formatore è l'automatica assunzione di un ruolo / immagine nei confronti di chi impara.

 

Noi siamo chi detta ed insegna le regole e quelle regole non possiamo infrangerle nemmeno noi!

 

Se insegno ad un bimbo che deve scrivere dentro le righe il proprio compitino non posso dopo 5 minuti farmi vedere mentre lo scarabocchio o peggio ancora farmi vedere mentre infrango la regola dicendo "io posso perche' sono adulto" (o istruttore).

 

Le regole e chi le insegna traggono un incredibile vantaggio dall'inflessibilità del formatore su questo aspetto.

Se  dico che è importantissimo seguire quella determinata regola è altrettanto importante che io non la infranga altrimenti io diventerei un ciarlatano e la regola diventerebbe una stupidata che non serve a niente.

 

Se scegliete di insegnare subacquea a prescindere dai metodi, dalla didattica, dall'argomento che insegnerete,  fate in modo di metterci cuore ed impegno e l'impegno dovrete metterlo in qualsiasi momento della formazione.

L'allievo (di qualunque grado ed età) vi vedrà come il suo profeta e non sapete che delusione darete infrangendo una regola appena spiegata dopo un pomeriggio di lezione. Capisco benissimo il sacrificio che ne deriva... significa avere sempre un occhio del grande fratello addosso, pronto a registrare qualsiasi "infrazione" ma questo è il ruolo utile all'allievo per imparare e per dare la giusta importanza a tutti i concetti affrontati durante i corsi.

 

Solo cosi' formerete allievi che crederanno in ogni vostra parola e che saranno in grado di impartire i concetti a loro volta in maniera corretta.