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Subacquei Moderni Vs SuperSubacquei del passato

14/12/2020 18:49

Andrea

TECNICO, SCUBA DIVING, Palombaro, Evoluzione,

Subacquei Moderni Vs SuperSubacquei del passato

Come è cambiata la figura del subacqueo nell'era moderna?

Come è cambiata la figura del Subacqueo nell'era moderna?

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Alcune scritture riportano racconti di subacquea addirittura ai tempi dell'antica Grecia. Certo,bisogna aspettare il XVI secolo per intravedere le prime campane subacquee e con esse la possibilità di trattenersi qualche minuto sotto la superficie,per raccogliere spugne o esplorare piccole porzioni di fondo.
La Subacquea, da quel periodo in poi rimane uno "strumento" per effettuare lavori sotto la superficie del mare, senza grosse svolte dal punto di vista tecnologico ne di "obiettivo" dell'immersione, che rimane pertanto un'attivita' prettamente lavorativa.

 

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Il palombaro è un subacqueo che, per immergersi, utilizza un'apposita attrezzatura, detta scafandro, da cui "scafandro da palombaro", consistente essenzialmente in elmo, tuta gommata e scarponi zavorrati per camminare sul fondo marino.Il palombaro riceve il sostentamento d'aria dalla superficie attraverso un tubo di gomma collegato ad una pompa ad aria. Il tubo è coassiale ad una corda che serve per calare o issare a bordo il palombaro nonché a comunicare con la superficie attraverso degli strattoni convenzionali, a meno che non sia in comunicazione con cavo telefonico. (Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Palombaro)

 

 

 

 

 

 

Solo negli anni 70 si inizia ad avere un fenomeno sempre crescente di Turismo internazionale e l'evoluzione scientifica e tecnologica permette ai subacquei di rimanere sott'acqua sempre più tempo oltre a far diventare la disciplina subacquea "ricreativa" in brevissimo tempo.

 

Ma cosa differenzia il Subacqueo del passato dal subacqueo moderno che ormai fa largamente parte delle nostre abitudini?

 

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Un sommozzatore o subacqueo è qualsiasi persona che si immerge sott'acqua con l'ausilio di un sistema di erogazione autonomo ARA o ARO (SCUBA) che gli fornisce la miscela respiratoria alla pressione dell'ambiente in cui opera permettendogli di restare sott'acqua per periodi variabili e relativi alla quantità di gas che il sistema può trasportare ed alla profondità in cui questa viene respirata.

Diversamente dal palombaro, che riceve l'aria dalla superficie tramite un tubo di gomma chiamato cordone ombelicale, il sommozzatore porta con sé il gas necessario compresso in bombole assicurate alle spalle e si sposta nuotando liberamente con l'ausilio di pinne inoltre mantiene o modifica a piacere il proprio assetto in acqua grazie ad uno speciale giubbotto chiamato GAV, che può gonfiare utilizzando parte dell'aria contenuta nelle bombole.

 

(Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Sommozzatore)

Nonostante si parli di Subacquea ricreativa, quindi finalizzata al divertimento e non piu' utilizzata come "strumento" di lavoro, per un lungo periodo la disciplina rimane comunque "per pochi eletti".

I costi delle spartane attrezzature erano ancora elevatissimi ed i corsi erano lunghi e duri, con una connotazione quasi militare nella loro metodologia e rigore.

Il candidato/allievo, iniziava un lungo periodo di preparazione fisica,volta a dargli la giusta forza per sorreggere la bombola,che veniva poggiata sulle spalle usando solo un indumento pesante per evitare di ferirsi, la preparazione serviva anche a permettere al subacqueo di mantenersi "in assetto" anche senza l'ausilio dei moderni giubbini di compensazione. Oltre alla parte fisica, c'era una corposissima parte di apnea ed esercizi di apnea per dare acquaticità all'allievo e permettergli una serenità invidiabile in acqua anche in assenza di ausili alla respirazione. Le bombole usate, prevedevano ancora la cosiddetta "riserva" che il sub doveva attivare manualmente all'esaurirsi della scorta principale, se la dimenticava, beh, era costretto ad una risalita d'emergenza. Gli erogatori (nulla a che vedere con i modernissimi ed ipertecnologici) erano robusti, ma in caso di rottura non erogavano piu' aria, fenomeno ampiamente superato dall'affidabilità moderna e dalla novità che permette ad un erogatore rotto di entrare in "erogazione continua" per permettere al sub di uscire in tutta sicurezza.

 

Infine,il corso durava anche 5 6 mesi ed ovviamente, prevedeva diversi momenti di sbarramento che se falliti non facevano progredire il sub verso l'agognato brevetto.

Nulla a che vedere con il Subacqueo moderno,ormai viziato dalla tecnologia,abituato al "computer" ai moderni Gav, pinne ultimo modello etc..etc..

Non che non esistano piu' subacquei bravi o dediti al proprio lavoro,semplicemente,avendo conosciuto la strada facile, risulta difficilissimo convincere un allievo che per acquisire il brevetto debba esercitarsi anche fisicamente o debba imparare a montare l'attrezzatura in apnea sul fondo prima di iniziare il corso.

Sicuramente è un bene che l'evoluzione abbia portato la subacquea "a tutti", oggi è un'attività ricreativa adattabile a qualunque fisico e persona ed è relativamente semplice acquisire un brevetto per andare ad esplorare i mari tropicali in vacanza.

Pro e contro dell'evoluzione, come in tutti gli ambiti, ma mi piacerebbe che non si perdessero i valori che hanno reso questa disciplina affascinante, il lavoro duro, il rispetto del mare, la cooperazione e la voglia di stare insieme.

 

(Si ringrazia Sea Sub Club per la raccolta stupenda di video sui corsi Fipsas)